giovedì 28 aprile 2011

da dove parto

allora eccomi qui, sono pronta. per prima cosa devo analizzare le basi da cui parto, quello che sono e quello su cui mi posso appoggiare per farmi forte in questa scelta.

beh intanto ho 24 anni, il che mi pare sia una buona età per staccarsi da casa. quando ero piccola pensavo che sarei andata a vivere da sola molto prima, anzi lo sostenevo. poi le vicessitudini della mia carriera scolastica e lavorativa, il fatto che sia rimasta qui in citta' e non sia andata a studiare fuori,la mia pigrizia e anche il fattore economico mi hanno fatto stare a casa con i miei fino ad ora. chissa' se nel paese dei bamboccioni rappresento una alternativa o no, non credo.

poi ho un lavoro. ovviamente precario , per carita', chi ha mia pensato che nel mio ambiente, l'educazione, si diventi a tempo indeterminati prima dei 50 anni ! che poi anche su questo argomento ci sarebbe da parlare, perche' tutto sommato la precarieta', la possibilita' di cambiare lavoro spesso, puo' dare i suoi frutti. comunque, per il prossimo anno e mezzo dovrei lavorare a avere uno stipendio piu' che dignitoso. insomma, devo cominciare a risparmiare per il futuro.

e infine ho una casa. ebbene si, parto decisamente da una posizione avvantagiata perché' una casa, mia, ce l'ho gia'. quando avevo 11 anni la mia prozia erminia, non avendo altri nipoti, decise di lasciarmi in eredita' il suo appartamento, di 60 mq. l'appartamento e' stato in affitto fino ad ora ma ha reso ben poco, specialemnte perche' sfortuna vuole che da alora ci sano stati tremisettecentotre' lavori da fare che toccavano a noi, proprietari. bagnotettocucinabalconialluvione.
non che io voglia fare l'affittuaria e lucrare da matto sugli affitti, anzi, ma rimetterci ancora dei soldi che guadagno con il lavoro proprio non mi va.

ecco tutto. le condizioni per la partenza sono favorevoli, e' previsto sole sulla mia rotta. ora devo solo resistere a tutti i buchi neri che mi stanno aggredendo e andare fino in fondo (finalmente) a questo progetto.

mercoledì 27 aprile 2011

uscire di casa,

andare a vivere da sola.

domenica mattina era pasqua, ed io ero nella vasca che mi lavavo via lo sporco di due giorni di campeggio. c'era il sole anche se era velato.
ero immersa nella schiuma quando ho sentito nel cuore un misto tra eccitazione e paura. non so come e' arrivata questa sensazione, ne' la certezza subito dop che la decisione era stata presa: sarei andata a viver da sola, al piu presto.

non posso dire di averne parlato fino a poco prima, cosicche' questa idea fosse una conseguenza logica dei discorsi, ne' di essere stata troppo lucida( ero piuttosto stanca). eppure, in un attimo avevo gia' tutto in mente. la mia vasca da bagno, novella madleine, mi aveva catapultato in un secondo in una dimensione in cui ero ero una giovane donna che stava sistemando le cose per dire ciaociao ai suoi genitori, alla sua stanza, alla sua posizione di figlia per avventurarsi ne mondo.

ora sono qui, che ondeggio tra l'eccitazione di scoprire quanto e' alta la confezione del parquet dell'ikea e la paura della solitudine, dell'abbandono di mia madre, di non farcela.
provo a parlarne un po', per esorcizzare e cercare consigli: tra il racconto delle mie emozioni e l'elenco delle cose da fare per andare ad abitare da soli.